Bruxelles – Strasburgo la citta’ simbolo dell’Europa, sede del Parlamento Europeo ha subito stasera un vile attentato terroristico con morti e feriti.
Strasburgo significa “la città delle strade” (nome alternativo dell’antica Argentoratum) è una città della Francia orientale, al confine con la Germania sulla riva sinistra del Reno ed in passato il suo territorio dell’Alsazia è stato sotto il dominio sia della Francia che della Germania.
L’inno nazionale francese, Canto per l’Esercito del Reno, oggi conosciuto come “La Marsigliese“, venne composto a Strasburgo il 25 aprile 1792 da Claude Joseph Rouget de Lisle, durante una cena organizzata dal sindaco della città, Philippe-Frédéric de Dietrich.
Nel 1870, durante la guerra franco-prussiana, Strasburgo venne duramente assediata dai prussiani per più di un mese.
Il 15 settembre la guarnigione francese dovette alzare bandiera bianca e abbandonare la città.
Nel 1871, con il trattato di Francoforte, la città tornò ad essere parte del Reichsland di Alsazia-Lorena dell’Impero tedesco guidato dal carismatico Otto von Bismarck.
Strasburgo divenne nuovamente francese dopo la prima guerra mondiale, con la sigla nel 1919 del Trattato di Versailles e di nuovo tedesca dal 1940 al 1945. Durante la guerra la sinagoga della città venne distrutta dai nazisti.
La linea del fronte tra Francia e Germania che nei secoli ha attraversato Strasburgo e la sua regione ha anche diviso le comunità e le famiglie, spesso trovatesi su fronti opposti nei diversi conflitti.
Per questo il monumento cittadino ai caduti di tutte le guerre raffigura una madre che regge i corpi di due figli volutamente nudi, cioè privi di qualsiasi divisa o insegna riconducibile ad una particolare fazione.
Nel 1949 Strasburgo venne scelta come sede del Consiglio d’Europa mentre dal 1952 è sede del Parlamento europeo.
Questo e’ il motivo per cui si e’ deciso che Strasburgo sia la sede del Parlamento Europeo e del Consiglio d’Europa (organizzazione internazionale indipendente dall’Unione europea).
Ed oggi sul selciato del mercato natalizio e’ stato versato del sangue.
Non piu’ francese o tedesco, ma europeo.
Riccardo Cacelli